domenica 19 giugno 2011

tons of love_matteo b. bianchi

Quello che mi piace di Matteo B. Bianchi è la sua generosità e, nonostante abbia scritto e scritto, la sua totale, benedetta incapacità di fare parte di conventicole di autori italiani dolenti e farraginosi. Chi scrive lo conosce dai suoi esordi, con Generations of love presso Baldini & Castoldi (di cui rivide con immenso piacere il testo). Matteo B. Bianchi è un folletto dagli occhi curvati verso il basso (occhi meravigliosi che rimandano un po’ all’avita canzone, anche se non ho verificato la possibilità dell'uomo). Ha scritto di recente una piccola cosa pubblicata da Terre di mezzo, un libriccino dal gradevole formato mignon con copertina fosforescente intitolato Sotto anestesia – Furibonde avventure new wave di provincia, una sorta di “come eravamo” in cui dà conto del percorso che lo conduce (con un socio che da grande diventerà Tito Faraci) a mettere insieme la sua prima fanzine, “Anestesia Totale”, con annesso festival rock a Dorno, Pavia, e pornoavventura con manager disonesto a caccia di ragazzini. Non anticipo altro, ché Sotto anestesia va acquistato e letto (possibilmente associato a un libro più sostanzioso, ad esempio Apocalisse a domicilio, uscito da Marsilio nel 2010). Corredo la microreview con qualche scatto dalla presentazione di Anestesia alla terrazza dell’Hotel Gray, tenutasi il 16 giugno scorso. Enjoy.





 

1 commento:

pa ha detto...

già fatto! letto settimana scorsa.
e ne è valsa la pena!