domenica 6 marzo 2011

nella banca dei valori basilari di ogni essere umano

 Oggi, sul tram numero trentatré, una saggia nonnina (con inquietanti sembianze da personaggio agathachristiesco) munita di sacchetto della libreria Puccini consultava, di Giovanni Bollea, Le madri non sbagliano mai, senza dubbio un regalo per sua figlia. Di Bollea desidero riportare un brano tratto da un altro suo libro, la miscellanea intitolata Genitori grandi maestri di felicità:

“Vorrei ora soffermarmi sul problema della formazione culturale e artistica della nostra gioventù, perché lo ritengo fondamentale per ogni target sociale. L’arte offre la calma, fa sognare, crea una comunicazione con l’oggetto che ti sta di fronte e ti responsabilizza nel volerlo mantenere per te e per gli altri. È un modo indiretto per identificarsi maggiormente con il proprio paese e la sua storia. In sintesi, ritengo l’educazione artistica molto formativa per la personalità giovanile. Fondamentale via di accesso e prezioso conto nella banca dei valori basilari di ogni essere umano.
Ritengo che l’educazione a scoprire il bello crei un desiderio di conoscerne anche la storia, una spinta indiretta a leggere, a parlarne in casa e fuori. Il bello entra così a poco a poco come elemento importante nei discorsi dei ragazzi, insieme al calcio, alla musica, alla discoteca, e il suo ricordo si propone sempre come un elemento di equilibrio. Ecco perché nel progetto di vacanze occorre assolutamente introdurre un breve viaggio artistico. E lungo il suo itinerario e nel suo programma bisogna saper inventare quello stimolo che entusiasmi i ragazzi”.

Giovanni Bollea, Genitori grandi maestri di felicità, Feltrinelli, Milano 2005, p. 96.

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