martedì 30 marzo 2010

corrispondenze

sul tram numero due, stamattina, questa fascinosa dark lady era immersa nella lettura di Non deve accadere, di Anne Holt. smilza, algida, riparata dietro grandi occhiali da sole, concentrata ma vigile, la creatura corrispondeva perfettamente al suo libro – catalogato come noir scandinavo –, un brano dalla prima pagina del quale recita così: "Oltre il vetro a piombo e il chiavistello in ottone della porta d’ingresso, a sinistra in fondo al grande atrio, in una stanza da lavoro occupata da opere d’arte minimaliste e da
mobili stravaganti, dietro una scrivania e fra cassetti colmi
di lettere non aperte, sedeva una donna morta. Aveva la testa reclinata all’indietro e gli avambracci appoggiati sui braccioli. Una larga striscia di sangue secco le scendeva dal labbro inferiore lungo il collo nudo, dividendosi a livello del seno per poi ricongiungersi su uno stomaco sorprendentemente piatto. Anche il naso era macchiato di sangue. La luce che scendeva dal lampadario illuminava il buco scuro che una volta era stato una bocca. Rimaneva solo un pezzo della lingua, apparentemente rimossa da una mano sicura. Il taglio era pulito, professionale".

conversioni

certo che se tutti i predicatori sono come bishop antony della faith church of god viene persino voglia di credere un po'. a milano, in via mosè bianchi. le altre scritte in tamil non le ho comprese. nel caso, il cartello sta tra via vitruvio e piazza benedetto marcello, all'angolo della farmacia.

domenica 28 marzo 2010

centro massaggi mcluhan

formidabile refuso, sul "tuttolibri" di sabato scorso. alla fine della recensione di masolino d'amico su Non conosco il tuo nome di Joshua Ferris si legge: "... gli stratagemmi del giallo ti tengono avvinto con la promessa implicita di una soluzione finale che poi non arriva – la narrazione 'è' la storia; il medium, come diceva il vecchio mcluhan, 'è' il massaggio".
è quello che devono aver pensato anche al centro benessere nuova shanghai di milano, aperto tutti i giorni fino alle 24.

martedì 23 marzo 2010

consigli per gli acquisti

giovedì primo aprile (non è uno scherzo), a milano, alla libreria del mondo offeso di corso garibaldi 50, i librai di milano incontrano i librai di milano, in occasione della presentazione di Milano città di libri - Guida alle librerie e ai librai indipendenti di Milano.
dalla locandina riprodotta non si capisce un tubo (credo sia necessario cliccarci sopra), comunque accorrete numerosi. alle 19.

un liceo fondato sul desiderio?

ma sul desiderio di che?

"Capo VI - Dei licei scientifici.
Art. 60.- I licei scientifici hanno per fine di sviluppare ed approfondire l'istruzione dei giovani che
aspirino agli studi universitari nelle facoltà di scienze e di medicina e chirurgia, con particolare riguardo alla cultura scientifica."
Regio Decreto del 6 maggio 1923, n. 1054

questo dice la riforma gentile nella parte sui licei scientifici: testo classista, sessista, fascista, senz'altro, ma con il pregio di dire quel che dev'essere: cosa sono queste pubblicità di licei privati che ammiccano alla perniciosissima tendenza a una scuola fai da te?

street style

indovinatissimi accostamenti cromatici pop: il carrello trascinato dal signore col basco a scacchi è di raso, lucidissimo. i due si dirigono a braccetto verso il mercato di via benedetto marcello.

milano, via vitruvio

post coitum omne animal triste est

dobbiamo presumere che i pornoinclini siano anche inclini alla tristezza pre-coitale? o forse la tristezza dei pornoclienti risiede nel fatto che in prevalenza quel coito lo agognano ma poi devono acquistare quei tre dvd per dieci euro e ripiegare, faute de mieux, sulla consueta masturbatio?

sexy shop, viale lunigiana, milano

saremo figli delle stelle

desidero esprimere il mio massimo plauso al copywriter del candidato al consiglio regionale della lombardia nella lista "federazione per la sinistra", circoscrizioni di milano, brescia e varese, per questo splendido manifesto elettorale destinato a sollecitare gli elettori che si recheranno alle urne il 28 e il 29 marzo 2010. direi che è il più bello di tutti, con la grande libreria sullo sfondo e l'impacciato candidato che circonda timidamente le spalle della diabolica vecchietta. nel sorriso rilassato di margherita si intuisce tutta la libertà conferitale dalla professione e dall'età: da grande voglio essere come lei.

martedì 16 marzo 2010

are your teeth clean and white? do you brush them every night?
























i bambini anglosassoni credono nella fata dei denti, quella che si chiama tooth fairy, custode e compensatrice in pecunia delle prime perdite dentarie. ora, io posso affermare senza tema di essere smentita che la fata dei denti esiste anche a milano, e precisamente in viale monza: una creatura dotata, per giunta, di una magnifica chioma turchina. ma i pregi della fata dentina milanese – che si chiama maria grazia bacilieri ed è la dentista di chi scrive – non si esauriscono affatto nella descrizione delle sue caratteristiche fisiche, per quanto prodigiose. il fatto è che questa magica creatura metropolitana non è solo una formidabile seguace di esculapio, ma anche una dentista bibliofila, nel cui studio campeggia una grande libreria di legno con scaletta. chi vuole, nello studio di maria grazia, può prendere in prestito un volume, a patto che lo riporti; è in previsione per l’immediato futuro l’allestimento di un punto di bookcrossing. per completare il quadro, con l’arrivo della bella stagione si potrà vedere la bibliodentista sfrecciare sulla sua moto di grossa cilindrata, un’altra delle sue passioni insieme con la musica, il ballo latino e il bricolage.


sabato 13 marzo 2010

bibliodays 4_ricerche di coppia

mentre, sul tram numero due, fingo di soddisfare l'improvvisa necessità di allacciarmi le scarpe, spio i titoli sulle copertine dei miei dirimpettai. lui legge, di Max Heindel, Filosofia rosacroce: di questo e degli altri libri dell'autore il sito dell'editore dice che "intere generazioni vi hanno trovato le risposte e il sostegno ai quali anelavano" – peccato non averlo saputo prima. il libro della fidanzata accanto al rosacrociano reca promesse ancora più entusiasmanti: Zero limits - Lo straordinario sistema hawaiano per gioire di una vita meravigliosa in cui tutto è davvero possibile. e io che ho sempre pensato che gli hawaiani fossero dediti prevalentemente a ballare la hula.

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mostra del libro antico al palazzo della permanente, milano, via turati, 12-14 marzo 2010. racconto per immagini, parte terza

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mostra del libro antico al palazzo della permanente, milano, via turati, 12-14 marzo 2010. racconto per immagini, parte seconda

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mostra del libro antico al palazzo della permanente, milano, via turati, 12-14 marzo 2010. racconto per immagini, parte prima

un'eccellente scelta cromatica

viola: "1. Colore della temperanza, composto da una egual proporzione di rosso e di azzurro, di lucidità e di azione riflessa, di equilibrio fra la terra e il cielo, i sensi e lo spirito, la passione e l'intelligenza, l'amore e la saggezza. Nel cristianesimo è il colore della veste del vescovo, pastore responsabile del gregge dei credenti. 2. Numerosi evangeli, salteri, breviari anteriori al Rinascimento sono scritti in lettere d'oro su pergamena violetta: il lettore aveva continuamente sotto gli occhi la rivelazione rappresentata dall'oro e la passione di Nostro Signore, rappresentata dal colore viola".
da Jean Chevalier, Alain Gheerbrant, Dizionario dei simboli, Rizzoli, Milano 1986.

e non pare proprio, quel signore al telefono, un incrocio vagamente empio tra un anziano cristo paffuto e uno gnomo?

il popolo viola – nell'immagine, i primi convenuti alla fermata montenapoleone della linea tre, a milano, in attesa di recarsi all'angolo tra piazza duomo e piazza mercanti per la manifestazione prevista alle 14:00 –, ha un sito che si chiama ilpopoloviola.it, dove si scopre che:

1. i viola sono sentimentali: come sottotitolo hanno scelto: "ancora insieme dopo quel meraviglioso 5 dicembre";

2. i viola sono anche popolo del libro: il post che annuncia la manifestazione odierna si intitola "se non ora, quando?".

venerdì 12 marzo 2010

song of the month

si colloca nel filone "dance triste, perdipiù in francese" ed è Alors on danse del giovane belga Stromae. il testo è pessimista, a tratti qualunquista; il video, che inizia e finisce davanti alla squallida scrivania di un ufficio qualunque, è permeato di una tristezza singolare se riferita a un adolescente. però si balla, eccome se si balla. enjoy.

sincretismi gastronomici

e creatività cinese (sì, fanno il sushi ma sono cinesi).

milano, via ponte seveso.

mercoledì 10 marzo 2010

bisogna chiedere la parola

una delle cose che mi piacciono di più, quando mi capita di essere sola in casa (senza l'adolescentina cui trasmettere esempi virtuosi), è guardare la televisione di mattina presto, praticando uno zapping privo di un costrutto purchessia. è stato così che ieri mattina mi sono imbattuta, mi pare sulla 7, in un frammento di Divorzio all'italiana. era il momento dell'arringa pronunciata in tribunale in favore di un'assassina per fatti di onore; a proposito dei motivi che hanno indotto l'accusata al folle gesto, l'avvocato mostra alla corte un foglio su cui sono disegnate delle corna e, a proposito della forza di un tale messaggio, parla di icasticità. quando il protagonista fefè apostrofa un passante che lo infastidisce gli dà dello scimunito (anziché dello stronzo). mentre guardavo mi rendevo conto che le parole, le parole belle, appropriate, evidentemente scelte con cura dagli sceneggiatori, mi catturavano con la loro qualità. e mi convincevo che sempre, anche nel pop, bisogna tendere all'alto, più che si può. e poi mi sono goduta un caso di paleo product placement: nel film, marcello mastroianni beve stock 84 a fiumi, etichetta bene in vista, anche appena sveglio.

Pietro Germi, Divorzio all'italiana, 1961, tratto da Giovanni Arpino, Un delitto d'onore, 1961

eccezionalmente in metropolitana

mm2, direzione abbiategrasso: la signora a sinistra legge, è il caso di dirlo, con gran gusto, Cotti e mangiati, di Benedetta Parodi; il grande ragazzo a destra legge una guida sugli Usa, West Coast.

lunedì 8 marzo 2010

una stanza tutta per lei

a parte la menade danzante sulle note di tabucchi, stamattina sul tram numero due c'era una bella infilata di lettori. un rocker dai capelli grigi, che completa il suo chiodo di pelle nera con uno strofinaccio modello arafat, legge Broken Angels di Richard Morgan, uno di quegli orrendi polpettoni fantascientifici di cui non capisco nulla; però lo legge in lingua originale. la signora dal berretto con ponpon è immersa nei Sommersi e i salvati di Primo Levi: è tutta vestita di nero, ha una borsa pitonata grigia e occhiali di uno splendido rosa. accanto a me una ragazza col piumino bianco è molto seriamente immersa nella lettura di Alicia Giménez-Bartlett, Una stanza tutta per gli altri, così seriamente che il libro è tutto farcito di piccoli post-it gialli. cosa starà mai indagando questa forse inconsapevole erede di virginia, senz'altro adusa fin dalla nascita a disporre di una stanza tutta per sé? la mano dell'uomo vestito di blu, invece, regge una copia di Ryszard Kapuscinski, In viaggio con Erodoto:

"Come ho già detto, le Storie di Erodoto uscirono in libreria nel 1955, due anni dopo la morte di Stalin. L'atmosfera si era rasserenata, la gente respirava liberamente. Era appena uscito un romanzo di Ehrenburg il cui titolo sarebbe diventato il simbolo dell'era che stava cominciando: Il disgelo. A quel tempo per noi la letteratura era tutto. Vi cercavamo la forza di vivere, le direzioni da prendere, la rivelazione."

non voleva scendere

stamattina, sul tram numero due, questa signora è stata attaccata al palo vicino all'uscita per molte fermate, come una menade danzante, una bibliodancer assatanata, incurante delle scosse: leggeva, di antonio tabucchi, Il tempo invecchia in fretta.

venerdì 5 marzo 2010

il protomoleskine del signor pickwick

sebbene il tempo sia peggiorato, e peggioramenti si prevedano per i prossimi giorni, nei momenti meno crudi non si può fare a meno di avvertire un sentore di primavera, di quei giorni in cui sarà più agevole passeggiare per la città, provvisti di taccuino, alla ricerca delle mille microavventure che la stessa ogni giorno riserva agli occhi meno frettolosi. e chi scrive non può fare a meno di pensare al supremo mr. pickwick, di cui, nel secondo capitolo del libro a lui dedicato, dove il degno gentiluomo si prepara al suo primo giorno di avventure, si dice quanto segue:

"E' raro che i grandi dedichino un tempo eccessivo alla cura della persona: le operazioni di radersi, di abbigliarsi e fare colazione furono sbrigate rapidamente. Un'ora dopo Mr. Pickwick, con la valigia in mano, il cannocchiale nella tasca del soprabito e nel taschino del panciotto il taccuino degli appunti pronto ad accogliere tutte quelle scoperte che apparissero degne di nota, era giunto al posteggio delle vetture in St. Martin's-le-Grand."

e questa è la scena che segue all'incontro con quel mascalzone di jingle, che ha salvato mr. pickwick dalla furia di un vetturino il quale, visto il nostro che prendeva appunti, lo ha scambiato per una spia:

"Filosofo, signore?"
"Semplice osservatore della natura umana", rispose Mr. Pickwick.
"Ah, io pure. Parecchi lo sono perché hanno poco da fare e ancora meno da guadagnare."

...

(jingle parla di cani da caccia)

"Ah, dovreste averli – animali magnifici – creature intelligentissime – ne avevo uno io, un cane da punta – istinto prodigioso – un giorno a caccia – entro in una riserva – fischio – cane fermo – fischio ancora – chiamo: Ponto! – fermo come un sasso – chiamo di nuovo: Ponto! Ponto! – non si muove – inchiodato – davanti a un cartello – guardo, leggo: 'Il guardacaccia ha ordine di sparare a tutti i cani trovati in questa riserva' – non voleva andare avanti – cane meraviglioso! – preziosissimo! – inestimabile!".
"Davvero singolare", osservò Mr. Pickwick. "Mi permettete di prenderne nota?".

Charles Dickens, Il circolo Pickwick, Newton Compton, 2006. Nella traduzione, eccellente, di Riccardo Reim, curato dallo stesso, con un memorabile saggio di Gilbert K. Chesterton dal titolo L'incantevole Pickwick.

ventotto anni di progresso

giovedì 4 marzo 2010

anziana metropolitana

è chi scrive, che prima di una passeggiata nel giardino della missione comboniana di venegono superiore non sospettava neanche l'esistenza delle primule selvatiche.

quell'educato ragazzo di tradate

non scrive sui muri, ma si ingegna comunque per dichiarare il suo amore. su un foglio a4, attaccato con lo scotch agli angoli, facilmente rimovibile senza danno alcuno per il supporto retrostante.

tradate, 3 marzo 2010

martedì 2 marzo 2010

ancora didascalie sulla città

in viale monte santo 8, a milano, c'è un condominio che si chiama sito san gioachimo. è una bellissima costruzione che sui lati reca, iscritte su ciascun frontone, due frasi:

- "ascolto il tuo cuore, città" (alberto savinio)

- "con gli uomini nel tempo" (guido bezzola)

ho cercato di capire chi abbia progettato l'edificio e chi abbia ideato le didascalie, ma sono riuscita solo a ricavare, dal portiere tarantino che lo custodisce, che il palazzo è di proprietà di una misteriosa contessa. in ogni caso è bellissimo, nobilitato dalle scritte ed è il luogo dove vorrei abitare. quando sarò diventata agiata con i proventi del mio libro, quando mi sarò sposata con un signore benestante, quando avrò acquistato un tailleur.

lunedì 1 marzo 2010

meraviglia del flâneur_didascalie sulla città

solo oggi, passando per corso garibaldi nelle vicinanze della libreria utopia, mi sono accorta che davanti al negozio di aldo coppola, sulla strada, è inciso l'inventaire di jacques prévert.

il loro giorno

stamattina, intorno alle 9:30, l'autista del tram numero due ci comunica che dovremo scendere tutti alla fermata repubblica: da via turati non si può passare "perché c'è lo sciopero degli immigrati. oggi è il loro giorno".