domenica 25 aprile 2010

chiamalo sonno

ieri, intorno all'ora di pranzo, alla feltrinelli di corso buenos aires, due gentiluomini dormivano della grossa nella poltroncine affrontate vicino al reparto psicologia. quello a sinistra è lo storico inquilino di cui abbiamo parlato altre volte; ha in mano una copia della rivista "meridiani". l'altro, invece, è stramazzato durante la lettura dell'Armata perduta di Valerio Massimo Manfredi: sarà così noioso, l'archeologo di piumazzo? attendo conferme o smentite. bisogna anche dire, a onor del vero, che poteva conciliare il sonno la straziante milonga di sottofondo. che tuttavia non ha impedito alla ragazza in basso a sinistra, al ritorno dalla spesa nel vicino mercato di via vitruvio, di sostare assai intenta davanti allo scaffale di poesia. pane e rose, è vero, serve tutto. i due ragazzi a destra parlano con molta serietà di un recente libro sul maoismo la cui lettura, dice lui, gli ha fatto capire molte cose sulla rivoluzione. mentre annuisce, lei, prendendo in mano una copia del Piccolo principe, aggiunge con molta convinzione che dovrà assolutamente rileggerlo.

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