martedì 3 febbraio 2009

milano città di libri – ancora contrappunti: una libreria di catena

erika lissandrin è la giovane responsabile della milanese libreria feltrinelli di corso buenos aires, impegnata nella gestione dei libri e del personale, disponibile e concreta. sono molto affezionata a questa libreria, teatro in passato delle piacevoli scorribande dopolavoristiche mie e di una cara amica (uscivamo il più in fretta possibile, al limite dell'illegalità) che chiamavamo "tempo di qualità sottratto al lavoro – quando ancora dipendevo da un'azienda –, nonché di lunghissimi pomeriggi con mia figlia, che ho esposto ai libri fin da piccolissima, con risultati lusinghieri da una parte e inquietanti dall'altra. lissandrin mi risponde con un occhio all’interlocutore e uno ai suoi collaboratori, che a lei ricorrono spesso per un confronto.

qual è la differenza tra il responsabile di una libreria feltrinelli e una più tradizionale figura di libraio?
non posso rispondere facendo riferimento alla mia esperienza, perché ho sempre lavorato alla feltrinelli. in dieci anni sono passata dalla feltrinelli express di porta garibaldi a questa libreria, molto più grande, che richiede una gestione più complessa.

qual è il bello di una libreria feltrinelli?
la possibilità di essere creativi, sia pure nel rispetto delle direttive del marketing; di spaziare tra i multiprodotti; il lavoro di squadra, indispensabile per una conduzione corretta della libreria; l’opportunità di avere a che fare con grandi librai, dai quali imparare; il contatto interprofessionale con altri responsabili di librerie della catena in tutta italia.

e quali sono, invece, le difficoltà?
alla feltrinelli arrivano persone entusiaste, che vogliono lavorare in mezzo ai libri; purtroppo, però, non c’è molto tempo per formarle, così la loro professionalità progredisce prevalentemente sul campo. in ogni caso il candidato ideale è sveglio e, tra le doti umane, annovera la simpatia. un’altra delle possibili difficoltà è lo scarso margine di libertà nell’ambito delle proposte: non è molto agevole intervenire in ambiti quali, ad esempio, l’allestimento delle vetrine e il calendario degli eventi.

qual è la sua libreria ideale?
la mia libreria ideale è un luogo spazioso e luminoso, con un punto di bookcrossing, dove ci siano musica jazz, si possa prendere l’aperitivo e in generale sia sempre disponibile del cibo: non dovrei dirlo [e qui il volto molto serio di erika si apre in un sorriso], ma ho sempre voluto fare la cuoca.

1 commento:

Anonimo ha detto...

la migliore direttrice del mondo!!!